Con l’arrivo della bella stagione donne ed uomini si armano di tutto quello che occorre per eseguire la storica ceretta, mezzo di depilazione conosciuto da tempi immemorabili.

La seconda cosa che, in questo caso, viene in mente -la prima è rappresentata dalla scelta mirata a scegliere il metodo più indolore possibile per farlo- è la possibilità che la ceretta vada a peggiorare l’imbarazzante e antiestetico fenomeno dei capillari rotti.

La ceretta potrebbe peggiorare le condizioni dell’apparato micro-circolatorio degli arti inferiori?

E, ancora, cosa accade in presenza di vene varicose?

 

Perché e come la ceretta può influire sull’apparato circolatorio

Le vene, in particolare quelle superficiali, sono piuttosto sottili e non sono progettate per trasportare una grande quantità di sangue. Ne consegue che le loro pareti dunque non sono molto resistenti.

Le valvole venose e le pareti flessibili proteggono il sangue che scorre dal ritorno.

Con il calore le pareti delle vene e dei capillari si restringono, con il contestuale restringimento dell’area in cui il sangue circola. Questo è esattamente quello che accade quando si parla di “difetto di circolazione”.

Similmente, in presenza di calore diretto sulla pelle che riveste le gambe, il sangue inizia a sperimentare “blocchi”. Si assiste dunque all’espansione delle vene.

Ecco dunque la ragione per la quale, nel caso di gambe con vene varicose, i metodi di rimozione dei peli con cera calda (meglio nota come ceretta a caldo) non sono affatto raccomandati.

 

Cosa in merito ai possibili danni della ceretta sui capillari?

La ceretta oltre ad essere dannosa alle vene a causa del calore, porta con sé un altro inconveniente: la rimozione dei cerotti aderenti alle gambe attira la pelle e i tessuti situati al di sotto.

Questo vale sia per la ceretta a caldo che a freddo.

Può trattarsi di un’esperienza molto traumatica per le gambe indebolite da una circolazione inefficiente: la ceretta può determinare ingrossamento dei capillari superficiali anche con possibile formazione di lividi evidenti.

Ecco perché questa tecnica non è affatto raccomandata per chi è predisposto alla rottura di capillari o alla formazione di vene varicose mentre è sconsigliatissima a chi già, predisposizione a parte, presenta delle gambe con vene varicose o con capillari rotti.

Una soluzione alternativa sulla quale potersi orientare in caso di capillari o predisposizione di vene varicose può essere rappresentata dalla luce pulsata, trattamento di ultima generazione non aggressivo, indolore, di lunga durata che non brucia il pelo e quindi la pelle, poiché va ad agire in modo da far cadere in maniera spontanea il bulbo pilifero.

Naturalmente affinché questo trattamento venga eseguito in modo sicuro è necessario rivolgersi a personale altamente qualificato in grado di usare tutti gli strumenti all’avanguardia appositamente disinfettati e tutte le precauzioni necessarie a garantire risultati impeccabili nel rispetto delle condizioni individuali di ogni paziente (sesso, tipo di pelle, età, condizioni in cui le gambe si trovano da ogni punto di vista sanitario, quindi, eventuale presenza di vene varicose, lividi, ematomi, capillari rotti, follicolite, ecc.

Perché con la salute del nostro apparato circolatorio non si scherza.